Fondazione Insieme Per La Vista



Ottime notizie dagli Usa per chi soffre di degenerazione maculare senile e di retinite pigmentosa: prosegue con successo la sperimentazione del Progetto della Retina Artificiale condotto dal Dipartimento americano dell’Energia (DOE) che ha come obiettivo lo sviluppo di una protesi retinica microelettronica in grado di ridare la vista ai pazienti colpiti dalle patologie retiniche. Grazie al progetto potrebbero riacquistare la capacità di lettura, il riconoscimento dei tratti facciali e una mobilità senza ausili i pazienti colpiti da degenerazione maculare senile e retinite pigmentosa.

Finora sono stati messi a punto e testati tre modelli. Il primo è il cosiddetto Modello 1, con 16 elettrodi, impiantato in 6 pazienti. Alla metà di Luglio scorso è stato messo a punto un secondo modello (Argon 2) che integra 60 elettrodi ed è stato impiantato su 30 pazienti, di cui 14 negli USA e 16 in Europa e Messico. Attualmente si sta lavorando al terzo modello con un numero maggiore di elettrodi. I test vengono sostenuti dal National Eye Institute e da altre Istituzioni americane. Tutti i pazienti ai quali è stato impiantato il Modello 2 avevano prima dell’intervento una limitata percezione luminosa. Dopo l’intervento hanno avuto tutti un significativo miglioramento nell’orientamento e nella mobilità e nella localizzazione spaziale. Il terzo modello avrà circa 200 elettrodi e aumenterà l’acuità visiva nei pazienti. Successivamente si pensa di mettere a punto un modello con oltre 1.000 elettrodi grazie al quale i pazienti potranno leggere e riconoscere i volti delle persone (Artificial Retina News, Summer 2009)